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martedì 22 febbraio 2011

Lunedi, primo giorno di ritorno a Luanda



Lunedi, primo giorno di ritorno a Luanda. Quasi due anni dopo, parafrasando il solito da Pavana.

Più pulizia per le strade, traffico sempre intenso al limite dell'asfissia. Le moto aumentano, come unica risposta individuale, in assenza di risposta pubblica collettiva (trasporti). Riappare una compagnia di taxi a prezzi più o meno simili a quelli di 3-4 anni fa; allora erano proibitivi, adesso non più, dato l'aumento generale del costo della vita in città.

Esempi di cui sopra: una spremuta naturale di frutta (banale: arance), a soli 8 dollari e mezzo al bicchiere e questo non nel miglior ristorante della città ma alla caffetteria sotto al ministero.

L'operazione di pulizia delle strade sembra aver avuto effetti non solo sull'immondizia ma anche su un altro genere, i poveri. Negli anni scorsi ne vedevi dappertuttto, lavandosi nelle pozzanghere, cercando da mangiare nei bidoni della spazzatura, chiedendo l'elemosina o, per i meno sfortunati, vendendo qualsiasi cosa in tutte le strade. Non avevi quasi bisogno di andare al supermercato, tanto a mano a mano che avanzavi per strada (a velocità vicina allo zero), trovavi venditori di qualsiasi cosa avessi bisogno. Oggi le strade sembrano diverse, come se li avessero cacciati via. Da qualche parte saranno andati, sicuramente in quelle periferie dove non si va mai, tanto .. che ce frega?

Soldi ne girano, anche se mi dicono che la crisi è passata da queste parti e, udite udite, gli affitti sono addirittura scesi: adesso soli tremila dollari al mese trovi anche un appartamento con tre stanze da letto, a occhio quasi la metà di quanto avresti speso 2-3 anni fa.

I giornali ed internet stanno dando in diretta gli avvenimenti in Libia: dopo Tunisia ed Egitto, e la gente in piazza in Bahrein, Siria e Yemen, ecco, inaspettata, la rivolta libica. A occhio e croce qua non succederà assolutamente nulla del genere.
Nelle province sembra che gli investimenti fatti dallo stato, in infrastruttura e case per i funzionari pubblici, abbia avuto riflessi positivi sull'economia locale e sui prezzi degli affitti. Forse si sono resi conto in tempo che non potevano andar avanti accumulando ricchezze in poche mani, lasciando una fascia crescente in condizioni di povertà che, molti anni fa, potevano giustificarsi con la guerra ma, essendo questa finita dal 2002, bisognava trovar qualcos altro. Così, prima che iniziassero rivolte nel paese, il governo ha iniziato anni fa a spendere per un normale programma keynesiano: edilizia pubblica, strade, acqua, elettricità, stadi per il calcio, insomma crerando lavoro e migliorando le condizioni di vita. Non fatico a credere che il consenso attorno al governo attuale sia più alto di anni fa e che, dati i cuscinetti di riserve accumulati, abbiano capacità di resistere ancora parecchio alla crisi mondiale.
Fine giorno 1

1 commento:

  1. Sto tornando indietro nel tempo. E allo stesso scoprendo come e cambiata l'Angola in due anni. Continua a scrivere...Merci. Claudia

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