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venerdì 1 marzo 2013

I numeri che non servono

Da ieri sera sono arrivati tre numeri che non posso nemmeno giocarmi al Lotto: 68mila; 5,7 e 200. Ce ne sarebbe anche un quarto, ma è imprecisato: <45 .="" br=""> 
Si tratta delle piastrine, il cui valore minimo di rifermimento è 120mila; dell'emoglobina che, per uno della mia età e corporatura, attivo professionalmente, dovrebbe aggirarsi attorno a 15, e della glicemia, che dovrebbe essere sotto 115. L'ultimo, quello imprecisato,. riguarda la famigerata B12 che, se ricordo bene, dovrebbe avere valori mini da 170 in su.

Questo per dire che la nottata era partita male, ed è continuata peggio, con un vicino che non ha smesso di lamentarsi tutta la notte e i dati che arrivavano, uno dopo l'altro fra ieri sera e oggi in mattinata.

La storia della glicemia è tornata sotto controllo, il picco era dovuto a una voglia che mi trascinavo da giorni di un vero cannolo siciliano, autorizzato dalle infermiere, ma che ha avuto come effetto di mandare su a mille il valore. Adesso siamo scesi nella norma, e questo mi ha insegnato che non bisogna fidarsi dei primi consigli, meglio aspettare il comandante (cioè il medico che mi segue).

La storia della B12, anche con un valore così basso, è una notizia positiva, perchè conferma la diagnosi dell'anemia perniciosa. Malattia strana e rara dalle nostre parti, tanto che il comandante ha dovuto andar a rispolverare vecchi libri che hanno tutti confermato la diagnosi iniziale. Sapere di cosa si soffre è già qualcosa: certo vorrei tanto capire da dove viene, ma l'emoglobina così bassa è ancora una complicazione in vista degli esami necessari.

Cominciano a prepararmi per domani mattina, quando dovrebbero farmi una gastro e una colonscopia, in attesa che arrivi del sangue in più per cercare di tirarmi su il morale (e l'emoglobina).

Senza questa e senza la B12 stai lì steso, senza forze per muoverti, in attesa di veder passare il tempo.

Giusto per ricordarlo, senza sta B12 vai all'altro mondo, insomma, come dice il comandante ieri sera, mi hanno preso giusto in tempo. Non riesci nemmeno a dormire, sei in un dormiveglia interrotto dai frequenti passaggi delle infermiere a far prelievi (già 4 volte oggi), misurare la maledetta pressione, anche questa ogni due minuti, poi ti mandano un prete e il vicino che continua a lamentarsi.

Infermiere straniere (vabbè, è normale dato che siamo in terra vaticana) che cercano di fare del loro meglio, come il portantino romano con cui faccio due chiacchiere e mi racconta esser sotto contratto con una cooperativa, una di quelle da sette euro l'ora.. e ancora sogna che un giorno ci sia un posto per lui nella "struttura"... allora capisco che non sono il solo a sognare...

Vabbè, il sangue è arrivato: problemi a trovarmi una vena, quelle sul braccio sinistro non si trovano e l'ago che mi avevano messo non funziona per cui il sangue esce un po'... voilà adesso mi hanno intubato a destra e quindi chiudo il messaggio. Certo che se dopo sta botta di vita (di sangue) non mi rimetto a correre, vuol dire che sto proprio male eh.... a domani....

1 commento:

  1. Dai, che sarà un'altra esperienza da cui trarre le idee da scrittore :-)

    Ci vediamo a casa!!!

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