L’Isola si
scorge da lontano. Il mare ha il colore del verderame, la macchia tutt’intorno
emana un profumo speziato, i raggi del sole, anche ora che l’estate è finita,
scaldano i pochi passeggeri arrivati con la motonave. Tra loro ci sono Luisa,
gambe da contadina e sguardo tenace, e Paolo, ex professore di filosofia con un
peso nel cuore. Salgono su un furgone, senza smettere di fissare le onde.
Quella bellezza però non li culla, li stordisce. Non sono in vacanza. Sono
diretti al carcere di massima sicurezza dell’Isola: lei, oltre il vetro del
parlatorio, vedrà un marito assassino, lui un figlio terrorista. Ogni volta le
visite acuiscono il senso di lutto che li avvolge. E sono soli nel dolore:
siamo alla fine degli anni Settanta e per loro non ci può essere pietà
pubblica. Il maestrale li blocca sull’Isola dove li scor ta Nitti, un agente
carcerario che cela un’inaspettata verità. Dopo il loro incontro, le esistenze
di Paolo e Luisa non saranno più le stesse. Con questo romanzo Francesca
Melandri continua la sua ricerca tra gli interstizi della storia, raccontandoci
anni che pesano anche se li vogliamo lontani, inattuali. Il suo sguardo
recupera le vite dei parenti dei colpevoli, vittime a loro volta ma condannate
a non essere degne di compassione. E le accompagna fino a una notte in cui i
destini che sembravano scritti si prendono la loro rivincita.
Divorato, Gran bel libro che consiglio vivamente. Top dell'anno.
Nessun commento:
Posta un commento