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lunedì 22 giugno 2015

La Merkel spezzerà le reni alla Grecia?




[Cittadini europei] di terra, di mare e dell'aria.
Un'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra [Europa].
L'ora delle decisioni irrevocabili.

Stasera dovrebbe succedere il patatracchete. O almeno così in tanti sperano. Una crisi voluta e creata a Bruxelles, fatta crescere con comportamenti e decisioni irresponsabili. Dati ufficiali truccati (ma di cui tutti erano a conoscenza) per permettere alla Grecia di entrare nell’Euro, finché nel 2009 il Re, oramai nudo, deve ammettere pubblicamente di aver falsificato i bilanci. Il debito era molto più alto di quello dichiarato, ma soprattutto era un debito delle banche. Ecco la vera ragione per intervenire. Salvare le Banche. La Troika e il FMI accorrono al capezzale del malato e prestano 110 miliardi (mica bruscolini, avrebbe detto Totò) a cambio di misure che rovinano l’economia ma, soprattutto, permettono di trasferire il debito dalle banche allo Stato. 

Una volta salvate le banche, dei cittadini greci non gliene fregava più niente a nessuno. E difatti siamo lì ad assistere, da anni, alla colpevolizzazione di un paese le cui pratiche erano conosciute da tutti e i cui governi, di destra e del Pasok erano accettatissimi in tutti i consessi internazionali. Cioè fra ladri e truffatori, ma con classe, si può andare a cena e anche a festeggiare.
Il fatto che la Grecia abbia tirato fuori dal cilindro il brutto anatroccolo Tsipras, in attesa di tirar fuori quello bruttissimo dei nazisti di Alba Dorata, non è andato giù a nessuno di quelli del giro di valzer (troika in testa).

La quantità di articoli letti in questi mesi sulle colpe della Grecia, sulla intransigenza del governo democraticamente eletto nei confronti delle imposizioni dei corpi non eletti di Bruxelles, avevano lo scopo di preparare l’opinione pubblica al patatracchete probabile di stasera.

L’irresponsabile (politicamente) Merkel ci sta portando sull’orlo del burrone. Vuole spezzare le reni alla Grecia per impedire il contagio. Se un paesotto come la Grecia osa ribellarsi ai diktat finanziari, immaginate cosa potrebbero dire allora gli altri, Spagna e Italia, che seguono nella lista di paesi più indebitati? L’intransigenza tedesca si spiega solo così. Il rischio per l’economia tedesca ed europea è molto alto, lo stesso Euro potrebbe venir giù se stasera non trovano un accordo vero. L’economia tedesca, basata sulle esportazioni favorite da dei rapporti di forza perversi, ha molto da perdere in questa situazione. L’idea balzana del duetto Merkel-Hollande di un Euro a due velocità farebbe perdere molte fette di mercato, perché i tedeschi perderebbe competitività e i paesi dell’Euro 2 ne guadagnerebbero. Ma allora perché lo fa?

La ragione sta oramai sempre più nello stesso groviglio di interessi che sta prendendo in mano il mondo, e non solo l’Europa. La finanza ha bisogno di mettere in chiaro, con un esempio lampante, che le regole le detta lei e non più la politica né i regimi democratici.

L’interesse dei popoli europei e oltre è che stasera venga piegata l’arroganza dei banchieri e che l’Europa dei cittadini trovi finalmente un riscontro al massimo livello. Basta con i diktat finanziari e ricominciare a costruire un Europa unita a partire dal basso.

Peccato che per fare questo ci vorrebbero de;;e persone di uno spessore intellettuale d’altro livello. Non certo questa classe dirigente attuale. Questi al massimo sono capaci, come sta facendo Hollande in Francia, di preparare il brodo di cultura per l’estrema destra nazista che sta tornando in forze. 

L’Ungheria ha dato l’esempio, e adesso piccoli movimenti crescono, l’ultimo in Danimarca.

Incrociamo le dita, ma la serata si annuncia molto complicata.

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