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mercoledì 17 giugno 2015

LAUDATO SI' - SULLA CURA DELLA CASA COMUNE

leggo rapidamente alcuni estratti sul tema della finanza. Domani controlleró sulla versione finale, anche se ci sono pochi dubbi sulla veridicità del testo:



"La tecnologia che, legata alla finanza, pretende di essere l’unica so­luzione dei problemi, di fatto non è in grado di vedere il mistero delle molteplici relazioni che esistono tra le cose, e per questo a volte risolve un problema creandone altri.


Degna di nota è la debolezza della reazio­ne politica internazionale. La sottomissione della politica alla tecnologia e alla finanza si dimostra nel fallimento dei Vertici mondiali sull’ambiente. Ci sono troppi interessi particolari e molto facil­mente l’interesse economico arriva a prevalere sul bene comune e a manipolare l’informazione per non vedere colpiti i suoi progetti.


Ma il potere collegato con la finanza è quello che più resiste a tale sforzo, e i disegni politici spesso non hanno ampiezza di vedute. Perché si vuole mantenere oggi un potere che sarà ricordato per la sua incapacità di intervenire quando era urgente e necessario farlo?

Da qui si passa facilmen­te all’idea di una crescita infinita o illimitata, che ha tanto entusiasmato gli economisti, i teorici della finanza e della tecnologia. Ciò suppone la menzogna circa la disponibilità infinita dei beni del pianeta, che conduce a “spremerlo” fino al limite e oltre il limite.

La finanza soffoca l’eco­nomia reale. Non si è imparata la lezione della crisi finanziaria mondiale e con molta lentezza si impara quella del deterioramento ambientale.

Il salvataggio ad ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l’intero sistema, riafferma un dominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potrà solo generare nuove crisi dopo una lunga, costosa e apparente cura.

In questo quadro, il discorso della crescita sosteni­bile diventa spesso un diversivo e un mezzo di giustificazione che assorbe valori del discorso ecologista all’interno della logica della finanza e della tecnocrazia, e la responsabilità sociale e am­bientale delle imprese si riduce per lo più a una serie di azioni di marketing e di immagine."

Ecco perchè abbiamo in lui il più grande sostegno possibile, nonchè una guida politico spirituale di portata mondiale. Ed ecco perchè dobbiamo ancora credere e lottare per cambiare questo mondo. Si può. Basta volerlo e mettersi assieme a lavorare.

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