Visualizzazioni totali

martedì 25 aprile 2017

Francia: VOTEZ BIEN, VOTEZ RIEN!


Ricapitoliamo: al primo turno vince Macron, seguito dalla Le Pen, qualificati per la finalissima di Top Chef 2017. Restano al palo i partiti storici, e Melenchon fa il triplo dei voti dei socialisti. Abbiamo quindi tre vincitori sicuri.
Emmanuel Macron, prossimo Presidente della Repubblica, non ha nemmeno tempo di essere eletto che le banche cominciamo ad aprire le bottiglie di champagne: ieri in borsa la Société Générale ha guadagnato il 10,3%, il Crédit Agricole 10,5% e la BNP 8,3% (fonte LaTribune.fr). Il candidato delle banche e della continuità col vecchio regime riceve le appiccicose dichiarazioni di voto del Presidente in carica, del suo ex-Primo Ministro, di vari pezzi grossi della destra, un ex-segretario del partito Comunista, insomma una parte importante del vecchiume che cerca di restare a galla. Immagino che anche il nostro Mastella manderà un messaggio di congratulazioni, non si sa mai cosa possa accadere.
Con lui, finalmente, la volpe della finanza è stata posta a sorvegliare il pollaio dell’economia nazionale. Auguri.
Marine Le Pen potrebbe anche andare in ferie invece di far campagna fra i due turni. Diventando una candidata “presentabile” aveva fatto il primo passo; qualificandosi per la finale ne ha fatto un altro e adesso, volente o nolente, Macron dovrà accettare di discutere con lei nel tradizionale faccia a faccia fra i due finalisti che solo una volta, nella storia recente, era saltato: quando suo padre si era trovato a sfidare Chirac. Entrare nell’agone televisivo per il dibattito finale sarà un altro punto a favore per lei. Attualmente i pronostici danno 38 punti alla Le Pen e 62 per Macron. Dovesse riuscire a passare la barra fatidica del 40%, dovrebbe andare in ginocchio fino a Gerusalemme; dico questo con ironia ma penso che potrebbe quasi farcela.
Alcuni amici su FB sono scioccati di questo risultato e inveiscono contro la stampa che avrebbe agito come un utile idiota rafforzando l’immagine di MLP. Dissento completamente da questa analisi. A mio giudizio MLP è il termometro che da parecchi anni segna il disagio crescente di forti porzioni di cittadini d’oltralpe. Quando si ha la febbre, non ci si arrabbia col termometro, ma si cerca di capire le cause, per poi affrontarle. Nel caso in esame le cause sono abbastanza chiare da parecchi anni e l’onestà vuole che si ricordi come nessun governo, di destra come di sinistra, sia riuscito a scalfirle minimamente.
Ripeto che qui non si tratta di esaminare le proposte di MLP; nessun adulto serio pensa mai che le proposte dei candidati alla Presidenza costituiscano sul serio gli impegni futuri una volta eletti. Les promesses n’engagent que ceux qui les écoutent! (dixit Henri Queuille  http://ficanas.blog.lemonde.fr/2012/03/14/les-promesses-nengagent-que-ceux-qui-les-ecoutent/). Basti ricordare Hollande e il famoso discorso del Bourget: “il mio nemico è la finanza”  http://www.latribune.fr/actualites/economie/france/20120122trib000679586/hollande-mon-veritable-adversaire-c-est-le-monde-de-la-finance.html, e poi abbiamo visto come è andata a finire. La questione ce l’aveva già chiarita Giorgio Gaber molti anni fa. La classe operaia era sostenuta politicamente dai partiti socialista e comunista. Con gli anni questi partiti sono diventati forze “ragionevoli”, spostando il loro baricentro verso altre zone dello scacchiere politico nonché altri elettorati, dimenticandosi – o non avendo granché da dire – al loro ex-zoccolo duro. La “classe” operaia si è pian piano disintegrata in una miriade di individui, sempre proletari ma non più classe. Il sentimento di fragilità è rimasto come era prima, anzi si è acuito via via che le crisi si ripetevano. A quel punto le forze fuori sistema si sono avvicinate, con una capacità di empatia nuova, quella stessa che una volta avevano le forze di sinistra. 
Lasciati da soli, pian piano questi individui, i “forgotten” americani, hanno cominciato ad ascoltare queste nuove sirene e pian piano anche a votarle. Noi ne abbiamo un caso eclatante in Italia, dunque perché stupirsi che questo succeda anche altrove? Occhio, che non sto dicendo che queste nuove forze fuori sistema siano necessariamente fasciste; sto solo dicendo che mentre i partitini di estrema sinistra non sono mai riusciti a creare un minimo di empatia al di fuori del circolo ristretto dei loro sostenitori, che valgono lo 0, %, queste altre forze sono riuscite a costruire un immaginario che si vende bene.
Melenchon ha dimostrato che esiste un elettorato abbandonato, e che MLP non è l’unica a poter razzolare in quel cortile. Certo lei ci ha messo anche il tema della sicurezza, della caccia all’immigrato, che in periodi di crisi, quando le grandi forze politiche non hanno nessuna capacità propositiva, diventa un altro fattore coagulante. Resta il fatto che la base dei “forgotten” è molto grande e che, con il modo di far politica attuale, rischia solo di aumentare. Pensare che un prodotto della finanza come Macron possa avere delle soluzioni per loro, vuol dire realmente credere alle favole. La continuazione delle politiche restrittive attuali, che portano soldi alle banche e non ai cittadini, continuerà a colpire molto anche la classe media, cioè una parte di quel 20% che ha votato Fillon, e il 5% che ha votato Nicolas Dupont Aignan.
Quindi, mutatis mutandis, se le forze progressiste, guidate da Melenchon, non riescono a organizzare uno sforzo politico colossale, per reinserirsi in quei territori abbandonati, le elezioni di quest’ano saranno solo l’aperitivo del 2022 quando MLP avrà i pieni poteri.
Per il secondo turno, lo slogan, ripreso da Renaud, è semplice: VOTEZ BIEN, VOTEZ RIEN!

Nessun commento:

Posta un commento