L’asimmetria di potere fra chi comanda e chi sta sotto è oramai arrivata a livelli di non ritorno. La finanza e il business si comprano le classi politiche come le bustine delle figurine Panini: chi c’è dentro c’è dentro, tanto comprano tutto. I velleitari partiti socialisti che annunciavano un futuro diverso, si sono tutti venduti a quei poteri e oramai hanno cessato anche di interessarsi di chi sta sotto. Almeno una volta facevano finta di stare con i più poveri, i derelitti, i dropouts della società; adesso invece, li hanno abbandonati, cercando voti e legittimità nelle classi medie, intellettuali, Bobos e compagnia bella. La loro scommessa era che, in Europa, sarebbe andata a finire come in America e cioè che gli esclusi della vita economica si sarebbero autoescluso anche dalla vita sociale e politica.
Calcolo sbagliato. Altri movimenti e partiti sono andati in quegli stessi posti dove una volta i partiti comunisti e socialisti prendevano valanghe di voti. Sono di orientamenti tendenzialmente di destra, a volte populisti e a volte dichiaratamente razzisti.
Ma l’unica risposta che i “progressisti” hanno saputo dare è stato di attaccare chi li rappresentava, invece di attaccarsi ai problemi strutturali che creano questa povertà. Le scuse le abbiamo sentite per anni: l’acronimo in inglese è TINA (There Is No Alternative), non ci sono alternative, questo modello economico, vendutoci dalle classi dirigenti della finanza mondiale e dai loro leccaculi governativi, è l’unico possibile. Soldi per produrre armi, per finanziare progetti ridicoli come il Mose a Venezia, per distruggere l’ambiente dappertutto e, soprattutto, per finanziare le banche che giocano al Risiko con i nostri soldi, ecco, quelli si trovano sempre.
Solo che adesso cominciano a tremargli le chiappe, perché pian piano il rifiuto della gente comune di queste caste di poveracci al potere, il cui unico scopo è quello di metterci la faccia, su decisioni politiche prese altrove, sta raggiungendo livelli critici e cominciano ad avvicinarsi al potere. Ricordatevi il caso italiano: il nostro arco parlamentare aveva escluso il Movimento Sociale Italiano a causa delle sue evidenti continuità con il fascio littorio. Ottima decisione, se a questa avessero fatto seguito politiche di sviluppo centrate sulle persone e non sulla coppia Agnelli-Pirelli (ladri gemelli, come si diceva giustamente all’epoca). A un certo punto anche l’MSI ha iniziato a cambiare e il cumenda Berlusca decise di “sdoganare” l’Alleanza Nazionale di Fini. Vi ricordate i lai lanciati da quanti dicevano che era uno sproposito politico che questo avrebbe fatto ripiombare l’Italia nel fascismo? AN arrivò al governo, Fini fu Ministro degli Affari Esteri e nulla di traumatico successe, a parte che anche loro, una volta dentro al circo del magna-magna, cominciarono a fare come gli altri: uno a rubare. Più non posso e due a dimenticarsi da dove venivano. Le sinistre e sinistrate decisero che il potere si guadagnava al centro dello schieramento politico, seguendo i suggerimenti che Scalfari dava loro ogni giorno dalla Repubblica, e abbandonarono alloro destino le frange marginali, ma crescenti, di povertà vecchia e nuova.
Oggi è difficile dire in Italia se siano più ladri quelli del PD o quelli di Berlusconi o gli epigoni di Fini. L’unica cosa sicura è che i poveri sono aumentati e le speranze per il futuro sono sparite. L’infelice decisione di creare una unione economico-finanziaria, abbandonando a se stessa l’idea originale di una Europa sociale e politica, ha fatto il resto.
Il panorama attuale è sempre più simile, da un paese europeo all’altro: cache di ricchezza per le quali si devono inventare prodotti di extra lusso sempre più cari, trasmissioni televisive su come passano il tempo i rampolli di questa casta, e dietro un vuoto crescente e un rimasuglio di classe media sempre più impaurita. Hanno cercato di metterci in mezzo anche la storia dell’immigrazione, una fola anche questa inventata e gonfiata da chi non vuole cambiare modello economico (ricordiamoci che gli immigrati che abbiamo oggi in Europa, messi tutti assieme, non raggiungono la cifra di quelli che il Libano, il Libano!, ospita da solo):la speranza era di dividere, da un lato i paurosi dell’immigrato, che al massimo quindi sarebbero andati con la Lega Nord, e dall’altro i poveri veri che pian piano avrebbero anche cessato di votare.
Calcolo quanto mai erroneo. Oggi questi settori fanno sponda uno con l’altro e ci ritroviamo le destre estreme e populiste all’entrata del Palazzo.
Ancora una volta, il problema non è di combattere loro, come continuano a dirci in Francia. Quel che si deve fare è combattere chi quel modello ha voluto e sostenuto.
Nel mio settore lo vedo benissimo cosa abbiano significato queste politiche a favore dell’agricoltura: i piccoli sono spariti, le terre vengono rubate ogni giorno che passa, e i soli a beneficiarne sono i grandi gruppi legati alla finanza. Mangiamo sempre più merda, e siamo contenti apparentemente, dato che continuiamo a votare per quella stessa gente. In Francia, giusto per fare un esempio calzante, hanno eletto a presidente del sindacato contadino più grosso e rappresentativo, uno dei capi dei gruppi agro-industriali maggiori del paese: la volpe a difendere le galline.
L’Agri-ness è il futuro che questi complessi intricati, essenzialmente legati tutti al fondo della finanza, ci stanno preparando. Ricordatevene quando andrete a votare: è il vostro futuro e quello dei vostri figli che è in gioco. Ci distruggono il pianeta, inquinano le acque, bene collettivo, il tutto con la scusa che “creano lavoro”.Mi chiedo allora se il problema siano gli statistici, che continuano a darci dei tassi di disoccupazione enormi. Fossero veri i miracoli dell’agri-ness finanziario dovremmo essere alla ricerca disperata di personale da far venire dall’estero cn tutto sto lavoro che creano.Io vedo solo crescere il disappunto, il malumore e la rabbia. Baciamoci i gomiti finché questa rabbia si limita a votare questi movimenti di destra o populisti alla Grillo, perché il peggio deve ancora venire e il giorno che la gente ne avrà le scatole piene sul serio, ricordatevi sempre che la Francia tranquilla, un po’ plon-plon come dicono loro, è quella che ha inventato la ghigliottina per andare alla radice dei problemi con la loro casta all’epoca (luglio 1789).
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