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lunedì 13 febbraio 2017

Dieci virtù reali da rispettare



















Approfittando di una giornata festiva di cui non sappiamo la ragione, siamo andati a visitare il Palazzo Reale, uno dei posti che nessun turista oserebbe mancare.

Devo ammettere che ci andavo un po’ di controvoglia, dicendomi che tra la vita di palazzo e la quotidianità dei bangocchini c’è un abisso come tra la vita di Trump e di quelli che l’hanno votato. 

Ma alla fine mi sono lasciato prendere dal gioco e dall’estetica dei luoghi. La folla non era nemmeno troppo numerosa e la temperatura abbastanza clemente per cui alla fine la somma è positiva.

Le foto che metto qui sono state prese velocemente, senza nessun lavoro di post-produzione; piccoli attimi per non farsi sfuggire un sentimento di beltà, tutto qui.

Alla fine siamo anche riusciti a trovare una guida dei luoghi in francese e alla lettura del testo di accompagnamento non ho potuto esimermi dal pensare quanto le dieci virtù reali che il sovrano è tenuto a rispettare farebbero bella mostra anche da noi, per cui invito il nostro management a prendere in seria considerazione la possibilità di inspirarsi a loro:

DANAM: la generosità
SILAM: il comportarsi bene
PARICCAGAM: il sacrificio personale tanto materiale che spirituale 
AJJAVAM: l’onestà e l’assenza di pretese
MADDAVAM: la dolcezza e l’umiltà
TAPAM: la concentrazione e lo sforzo
AKKODHAM: l’assenza di collera
AVIHIMSA: l’assenza di crudeltà
KHANTI: la pazienza e
AVIRODHANAM: il controllo di fronte a delle cattive azioni.


Pensate a quanto sarebbe bello lavorare con una squadra retta da queste virtù cardinali. Vabbè, direte voi, sognare non costa nulla. Certo, però nulla impedisce di proporre che nelle elezioni future al posto di direttore generale esista anche un codice morale, ispirato a virtù come queste, che debba aggiungersi ai principi generali già esistenti. Immaginate il discorso annuale dove oltre a rivendicare i risultati ottenuti, venisse fatto il bilancio attorno questi principi. Ci vorranno anni sicuramente, ma io sogno il giorno quando un potente arriverà a dire: Scusatemi, mi sono comportato poco generosamente, ho avuto troppe pretese e non sono mai stato abbastanza umile; poco paziente e collerico, non ho ascoltato chi mi dava consigli spassionati e quindi credo sia giunto il momento di rimettere il mio mandato.

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