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venerdì 10 settembre 2010

Un libro non digerito: Tristano muore di Antonio Tabucchi



Feltrinelli, Universale Economica

Un'estate torrida in una vecchia casa in Toscana. Qui Tristano vive la sua lunga agonia: una cancrena gli divora la gamba, i dolori sono lancinanti e la malattia si estende a tutto il corpo. Lo assiste la vecchia Frau, la stessa che da bambino gli raccontava fiabe e poesie in tedesco, affinché imparasse la lingua. In uno stato allucinatorio, Tristano vecchio e incattivito, racconta di sé ad uno scrittore perché sia testimone della sua agonia e dei ricordi di una vita. Fantasmi di donne amate si sovrappongono nel delirio e poi la guerra, combattuta in Grecia, la scelta della libertà e della Resistenza. Alla fine della vita tutto appare uguale a se stesso, un incubo che tutto sovrasta e tutto circonda.

Non sono riuscito ad arrivare alla fine, pur avendoci provato due volte. La storia mi sembra molto contorta e, come dicevo sopra, indigeribile. Proverò qualcos altro di Tabucchi, ma questo proprio non lo consiglio a nessuno.

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