domenica 4 marzo 2012
Nairobi: domenica
Una nottata splendida. Per cui adesso sono in perfetta forma. Ho anche già preparato le fettuccine per stasera quando ci vedremo con alcuni amici qui a casa.
M. ci ha ragguagliato un po' sul paese, e tutti e due, P. e M., ci hanno spiegato un po' anche come sono messe le cose in Somalia, altro buco nero della governance mondiale.
P. è anche andato a finire a pranzare a Mogadiscio, per sbaglio, cose che succedono solo a lui. A bordo di un aereo con delegazioni ufficiali provenienti dalla sede, erano diretti in una zona tranquilla del centro nord ma, causa pioggia, non sono potutti atterrare. Allora il pilota ha proposto una deviazione di rotta e sono andati a fare un salto nella capitale. Per capirci, poco tempo fa un amico viocentino, marosticano per essere precisi, che lavora sulla Somalia, mi diceva che chi andava a Mogadiscio sbarcava dall'aereo velocemente, buttandosi dentro la macchina che l'aspettava sotto, infilando nel frattempo il giubbetto antiproiettile e via di corsa per evitare possibili tiri di razzi contro l'aeroporto. Anche adesso, malgrado le rassicurazioni varie, la città è in preda ai terroristi islamici che da anni tengono sotto scacco la popolazione somala. La cosa più orrenda che gli hanno fatto è stato di chiudere le scuole e lasciare solo le madras, per cui le nuove generazioni di somali crescono ignoranti della loro cultura, lingua e tradizioni e sempre più indottrinati dagli islamici, che non fanno parte della loro storia.
Più tardi siamo usciti a vedere le giraffe e la casa di Karen Blixen, nella zona più verde della città, dove ci sono le ville inglesi enormi, insomma un altro mondo. Certo rispetto ai tempi suoi tutto è cambiato, ma resta un fascino negli odori, colori, natura che si impara ad apprezzare subito.
Fa caldo in questi giorni e Gianni, all' osteria dove ci siamo fermati a mangiare, ci dice di esserne ben contento dopo i cinque mesi di pioggia, nebbiolina e umidità. Per lui, abituato col tempo di Malindi, Nairobi sembra essere un peso. Comunque se passate di qua e entrate in questi posti chiamati Osteria (ce ne sono 4 in città pare) la qualità è davvero alta.
La giornata sta finendo dopo aver fatto un po' di spesa e adesso tutti in cucina a spignattare in attesa dell'arrivo di altri amici italiani.
Relax, birra in mano...
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