Da zero a infinito.La grande storia del nulla
editore Mondadori collana Oscar Quark
Che cos'è il nulla? La risposta è tutt'altro che univoca. La storia del nulla è un seguito di metamorfosi che lo vedono stretto in una rete da cui ha cercato di liberarsi per diventare entità autonoma e incidere sul sistema logico di volta in volta dominante. Ogni tentativo di espellerlo è valso soltanto a creare ostacoli allo sviluppo del pensiero. Ci sono voluti millenni, ma una volta aperta, la strada si è rivelata ricca di scoperte. I primi a dichiarare l'esistenza dello zero sono stati gli indiani, nel Il secolo a.C., che hanno potuto farlo in quanto il concetto di «non essere» rientrava nella loro filosofia mistica. Escluso dalla filosofia greca e dalla tradizione giudaico-cristiana, perché considerato una mina vagante capace di scompaginare la logica e l'intera visione del mondo, il nulla come zero fu introdotto in Europa soltanto nel X secolo a opera di Gerberto d'Aurillac, eletto papa nel 999 col nome di Silvestro II. Poi ci vollero ancora seicento anni perché il sistema posizionale indo-arabo completo di zero si imponesse in tutto l'Occidente. Ma l'ostilità continuò, senza peraltro impedire che l'insieme vuoto e il vuoto quantistico facessero la loro comparsa, sia pure mille anni dopo la svolta di Gerberto. Dalla nascita delle geometrie non euclidee a oggi il valore zero si è rivelato sempre più fertile, con le straordinarie implicazioni che in queste pagine John D. Barrow descrive magistralmente e che le recenti osservazioni astronomiche di oggetti come le supernovae e i buchi neri ci confermano. "Da zero a infinito, la grande storia del nulla" è un libro affascinante, in cui, protagonista il nulla, si ripercorre la vicenda molteplice delle scienze e delle filosofie. Una vicenda alla quale, come vedremo, hanno contribuito filosofi, commercianti, mistici, agnostici, poeti e popoli dell'est e dell'ovest, e che produce sempre nuovi scenari per la comprensione del mondo.
dire che l'ho letto é corretto.. dire che sono arrivato a capire il senso compelto.. onestamente no. Ci vogliono piú delle mie limitate capacitá matematiche e filosofiche per arrivare in fondo a questo libro. Peró vale la pena provarci, arrivare fin dove si puó e poi riprenderlo in mano anni doo.... quindi intanto lo metto qui.. poi vedremo.
mercoledì 30 giugno 2010
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