Una bella giornata, il sole é tornato a splendere, dalla mia finestra vedo il Colosseo, la gente che corre lungo il Circo Massimo, le auto agli incroci, insomma la solita fretta. Fa freddo, il sole questa volta non si è ancora accompagnato dal calore, ma forse è un freddo diverso, a ricordarmi il dolore che stanno soffrendo una coppia di amici miei. Un familiare, giovane, se ne sta andando, senza una spiegazione razionale, una malattia se lo sta portando via, consumandolo giorno per giorno, e consumando anche i familiari, gli amici e chi gli è stato o è loro vicino in questi momenti. Cerchi di far finta di nulla, ma poi ti capita di pensare a loro, a quando anche tu magari sei passato per momenti simili, e ritorni lí a chiederti il senso di questa vita: che ci stiamo a fare, per noi, per gli altri. Domande che ovviamente non hanno risposta, ma che devi farti, e devi soprattutto trovare delle risposte, oppure devi avere vicino qualcuno che cercherá di dartele quando questo strazio avrá fine e il familiare non sará piú qui.
Proviamo sempre a guardare avanti, ma poi sono questi i momenti che ti fanno guardare indietro, attorno a te, e sentire di dover condividere il dolore, anche se sembra cosa impossibile. Morire è cosa naturale, fin dalla nascita lo sappiamo, ma poi troviamo ingiusto, profondamente ingusto che questo accada cosí da giovani, quando non hai potuto ancora far nulla delle potenzialitá che avevi, e lasci un buco enorme, che ti prende e morde alla gola. L’ho conosciuto anch’io, poco, quando avevamo qualche anno in meno e ci trovavamo lassú in Francia. Se ne sta andando, e noi le risposte non le abbiamo, e sua sorella sta male da cani, .. e noi con lei….
lunedì 18 aprile 2011
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