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giovedì 7 aprile 2011

L.16: Le Cerveau de Kennedy - Henning Mankell




Editeur : Seuil
Publication : 15/1/2009
Résumé du livre

Un thriller entre Suède et Afrique, fusion des thèmes chers à Mankell : les turpitudes du monde contemporain, la complexité des rapports mère/fils, la mort omniprésente, et surtout les ravages du sida en Afrique, face à l'indifférence des Occidentaux. L'intrigue se concentre autour de la quête d'une mère. Louise Cantor, 54ans, archéologue travaillant sur un site du Péloponnèse, revient en Suède et se réjouit de revoir son fils Henrik. Elle le découvre mort, dans son lit. Pas un instant Louise ne croit à un suicide. Avec l'énergie du désespoir et une obstination d'archéologue, elle va tenter de reconstituer les dernières années de la vie d'Henrik, fragment par fragment, comme on recolle un vase antique à partir de tessons épars. Commence alors un périple halluciné. En Australie, d'abord, où Louise retrouve Aron, le père de son fils et le persuade de l'aider. Puis à Barcelone où Henrik possédait un appartement secret et menait une double vie à son insu. Quand Aron disparaît brusquement, Louise part seule au Mozambique, à la rencontre de Lucinda, une jeune noire amie de son fils. Le choc est brutal. S'ensuit une longue descente jusqu'au fond de la détresse, avec en contrepoint la découverte de la pleine signification du mot 'misère' dans ses multiples aspects. Aux prises avec des forces occultes qui la dépassent, Louise retourne en Suède et se jure de trouver et d'assembler les derniers 'fragments du vase'.

Da diversi giorni Henrik Cantor non risponde al telefono. Quando sua madre Louise giunge finalmente al suo appartamento, dopo un viaggio dalla Grecia segnato da una sottile angoscia, trova il cadavere del ragazzo riverso sul letto. Tutte le tracce, a cominciare dai sedativi trovati nel sangue di Henrik, fanno pensare a un suicidio, ed è con questa conclusione che la polizia archivia il caso. Louise, tuttavia, rifiuta di credere che suo figlio si sia tolto la vita: nonostante le ricerche archeologiche di cui si occupa l'abbiano tenuta a lungo lontana dalla Svezia, è convinta che Henrik non avrebbe mai commesso un gesto del genere. Insieme all'ex marito Aron, che aveva abbandonato la famiglia poco dopo la nascita del bambino, comincia così un'indagine sulla vita di Henrik, della quale entrambi capiscono presto non sapere realmente nulla: tra le carte del ragazzo ritrova un minuzioso dossier sulla presunta sparizione del cervello del presidente Kennedy dopo l'attentato di Dallas, testimonianze di innumerevoli viaggi all'estero e un'enigmatica lettera da parte di una fidanzata di cui nessuno dei due conosceva l'esistenza. Louise e Aron si lanceranno così sulle tracce lasciate dal figlio fino all'Africa, scoprendone i legami con il mondo corrotto e spietato creatosi intorno alla tragedia dell'AIDS: affaristi senza scrupoli che commerciano in sangue infetto, ricercatori che compiono esperimenti illegali per trovare un vaccino, contrabbandieri di farmaci retrovirali.

Letto in francese, ma disponibile anche in italiano: bel libro di Mankell, probabilmente il piú impegnato e questo, secondo me, si sente. A volte l'autore sembra andare un po'in fuorigioco, per l'ansia di far trasparire l'impegno politico. Dato che sono un incondizionale di Mankell, e che questo tipo di battaglie fa parte anche delle mie, il libro mi piace e molto, ma credo che non sia piaciuto a tutti. Una specie di work in progress, non finisce alla fine ma da l'idea di una battaglia da continuare... vedremo se tornerá sull'argomento. Non sará nella top ten.

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