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sabato 16 luglio 2011

Lecce e Vasto per concludere questa gita e per pensarci su




Di Lecce capitale del barocco se ne parla dappertutto. Posso solo dire quanto impattante sia il colore della pietra leccese, un calcare facile da lavorare che ha dato molte idee agli architetti locali. Le facciate delle chiese sono uno splendore, così come molti dei palazzi signorili.

Ma non voglio parlare di questo, sarebbe sufficente prendere una guida. Voglio parlare della pulizia della città, da livelli nordeuropei. Complimenti. Così come la gentilezza e la preparazione dei leccesi per quanto riguarda la nascente industria turistica. Ti senti a tuo agio, mai invadenti e sempre premurosi.

Prima di arrivare in città ci siamo fermati a Manduria, terra del Primitivo. Avevamo un indirizzo sicuro, già sperimentato da nostra figlia. La qualità si è confermata più che buona e la sorpresa è stata il Primitivo rosato, forte (13-14) e secco.

Abbiamo assaggiato anche il Negroamaro rosato, più leggero e facile da bere. A Lecce ricordiamo con piacere il bar Doppiozero, vicino al Duomo, dove abbiamo assaggiato una "stracciatella" (l'interno della burrata) veramente di alta qualità. Anche le verdure hanno un tocco speciale, così come certi formaggi duri e forti da morire (dalla puzza).

Globalmente un'impressione molto ma molto positiva. Diversa ovviamente da Matera, molto più movimentata nella zona centrale, ma con volumi di suono molto più bassi di quelli romani. Le macchine quasi sembra non abbiano il clacson e nell'insieme sembrava quasi troppo bello per essere vero. Siamo andati quindi al mare, non San Cataldo che ci hanno sconsigliato, ma a San Foca, un po' più giù. Spiaggia e lungomare ben attrezzati, una spiaggia libera proprio in centro, in modo che tutti possano accedervi, la solita pulizia dappertutto, e un ristorantino (Il vecchio molo) che proprio vi consiglio.

Lasciando Lecce siamo partiti a Alberobello, almeno da poter dire di aver visto i Trulli. Sotto un sole africano abbiamo svolto il compito, visita, camminata e una mangiatina quanto più tipica si possa immaginare: orecchiette con le cime di rapa (congelate perché non è stagione).

Poi via attraversando il tavoliere fino a fermarci a Vasto, appena passato il confine del Molise ed entrati in Abruzzo. Una ultima serata tranquilla, altro clima, più fresco, ottimo hotel e cena, gente diversa ma la stessa premura e gentilezza. Venendo su abbiamo fatto l' Adriatica, con calma, così da vedere il paesaggio e le tante spiagge diverse. Stamattina poi, prima di tornare, siamo andati alla cantina di Tollo, per assaggiare dei vini locali, fra i quali l'ottimo Pecorino ma anche un buon Cerasuolo che i tanti passanti che avremo nelle prossime settimane potranno sperimentare di persona.

Ed eccoci a casa, con un problema d' acqua, per cui stiamo aspettando l'idraulico per vedere come riparare. Intanto io scrivo.

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