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mercoledì 16 novembre 2011

Il difficile e arduo cammino della democrazia partecipativa


Le polizie pubbliche di New York, Oakland ed altre città americane, sobillate e finanziate dai dollari dei finanzieri di Wall Street (JP Morgan in testa), stanno attaccando e "ripulendo" Zuccotti Park. Goliath ne ha le tasche piene di questi David che pretendono riportare un po' di democrazia vera in quel paese, l'America, oramai preda dei sentimenti più barbari scatenati dai diavoli di WS. Il tentativo di migliaia di persone di occupare pacificamente dei luoghi pubblici per manifestare, civilmente, il loro rifiuto di un mondo dominato dalla finanza, è oramai giudicato troppo pericoloso. La democrazia americana non solo ha portato i propri risparmi sotto il controllo cinese, ma adesso ne sta sempre più abbracciando il modello di democrazia controllata. Comanda chi sta sopra, sotto forma di un amalgama politico finanziario dove, alla fine dei conti, domina più il secondo del primo. Nella Russia putiniana sembra ancora dominare la parte politica, ma sempre di aristocrazie stiamo parlando.

La resistenza passiva, innocente e pacifica viene oramai trattata in tutti questi paesi come si trattasse di veri e propri pericoli pubblici, come Mubarak trattava i suoi oppositori sulla piazza Tahrir al Cairo o come le altre cleptocrazie magrebine trattavano i loro oppositori quando erano di buon'umore. Vedremo se anche zio Sam li manderà in galera o si limiterà giusto a minacciarli.

Stiamo assistendo oramai da vari anni allo squadernamento dei veri rapporti di forza. Altro che trionfo della democrazia dopo il 1989, in realtà la caduta del Muro ha tolto il velo che copriva i veri direttori d'orchestra di questo mondo, i Mr. Sylvestre della World Company come dicono da anni i Guignols de l'Info francesi. Gli gnomi della finanza non si nascondono più, i loro tentacoli arrivano oramai dappertutto e, forti della loro supponenza ed ignoranza (dato che prevedere dove vada il mondo, anche quello finanziario, non è roba facile per nessuno) ne combinano di tutti i colori.

Nessuno riesce più a tenerli a freno. La crisi del 2008 provocata da loro è stata, come sempre, ripianata dai governi, cioè dai cittadini, e loro, da bravi furfanti, sono pian piano riusciti a recuperare le loro pratiche di prima. La ferita, essendo mal curata, si è infettata e si è espansa anche a noi europei. Non che da noi manchino questi personaggi, per cui l'infezione ha fatto presto a prendere. Ricordiamoci che il piccoletto di Parigi che rideva del nostro Mr. B. è lo stesso che fino a poco tempo prima del 2008 predicava a tutti in Francia che i subprime erano il modello da seguire. Cioè, per chi vuol guardare al di là del proprio naso, abbiamo messo le volpi a far la guardia al pollaio: le agenzie di rating da un lato, cioè quelle che hanno contribuito massivamente alla crisi del 2008, e poi politici screditati dall'altro. La loro combinazione produce una serie di ordini che noi, cittadini, dobbiamo semplicemente rispettare, tacendo.

Ci è stato tolto da tempo il diritto di protestare, da un lato grazie ai balocchi che le televisioni e i media controllati dal potere spargevano a piene mani, e dall'altro grazie a opposizioni politiche più cieche delle talpe.
Ma quando, malgrado questi fattori, qualcuno prova a muoversi, vedi il movimento Occupy Wall Stree, ecco che l'arbitro fischia l'espulsione anche per un semplice fallo di mano.

Scopriamo ogni giorno di più di essere in guerra; una guerra strana perché non è dichiarata, e non può esserlo, dato che è una guerra del gran capitale finanziario e dei pochi profittatori contro la stragrande maggioranza dei cittadini del mondo. Non avrebbe senso dichiararla, perché vorrebbe dire uscire allo scoperto, e questi trucchi, queste truffe si fanno dietro i vetri appannati, nei salotti buoni, con le voci e la musica soffusa. Non nelle piazze. Le piazze e le strade devono rimanere libere per far circolare sempre più velocemente la giostra capitalista.
Molti non se ne sono accorti, molti non vogliono rendersene conto perché temono che tanto non si possa farci nulla. E così ti pelano ogni giorno di più. Una volta avevano bisogno di inventarsi dei nemici (forse avevano letto Lenin da piccoli): il comunismo è stato perfetto per indossare i panni del Grande Nemico. Guardate il nostro ineffabile M. B. come sia riuscito anche fuori tempo massimo a continuare a vincere elezioni sbandierando lo spauracchio comunista. Poi l'hanno sostituito con l'estremismo arabo e Bin Laden, un personaggio mediocre, costruito in casa dai servizi segreti americani, foraggiato finché serviva e poi lasciato libero di continuare a combinarne di tutti i colori dato che serviva un nemico nuovo. Ma adesso neanche lui c'è più, e ci rendiamo conto che il re è nudo. La grande truffa va avanti lo stesso anche senza i nemici, e chissà che la gente non cominci a chiedersi se non ci sia dell'altro al posto di questi fantomatici nemici. Che magari i problemi di tutti i giorni, 1 miliardo di persone che soffrono la fame (la fame!!), altri due miliardi sotto una soglia della povertà a 1 euro e mezzo al giorno (ci rendiamo conto?): insomma se volessimo guardare in faccia la realtà, questo modello di " sviluppo" (fra virgolette, ci sta portando nella m. (parola di cinque lettere che finisce con a).

Ma oramai il pilota, o i piloti, perché nemmeno fra loro sono necessariamente d'accordo, dato che sono peggio degli squali (chiedo scusa agli squali veri che in realtà sono molto meno aggressivi degli squali umani), hanno deciso che va bene così, decidono loro e nessuno deve più disturbarli.

Ci resta qualcosa da fare? Beh, finché lasciamo che siano sempre gli altri a ribellarsi, allora saremo sempre fritti. O cominciamo a muoverci tutti, nel nostro piccolo, prima che sia troppo tardi, oppure questa guerra sarà l'ultima che combatteremo, perché alla fine del sentiero c'è solo la nostra schiavizzazione (date un occhiata ai rapporti delle nazioni unite sull'aumento costante del lavoro schiavo e capirete meglio il futuro che ci aspetta)...

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