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venerdì 27 marzo 2015

Terre ai giovani



Qualcosa si muove nel mondo agricolo italiano. Per anni i giovani sono diventati una bestia rara in campagna, terra d’esodo come molti altri settori produttivi. Le piccole aziende non ce la facevano più, si assisteva a una riconcentrazione delle terre a livelli preoccupanti, con porte chiuse per chi volesse entrarci.

Poi qualcosa ha cominciato a muoversi. Altraeconomia lo racconta quasi tutti i mesi per cui chi fosse interessato potrebbe sicuramente trovare maggiori informazioni nella rivista. Da parte mia a parte segnalare i bandi per giovani agricoltori emessi nelle Langhe, poi a Lucca, nelle Puglie e poi una serie di altre iniziative che sconfinano nel gran tema del Beni Comuni che in Italia stiamo finalmente riscoprendo. Anche il governo si muove ma come spesso succede suscitando più apprensioni che commenti positivi. Il decreto Terre Vive emanato alcuni mesi fa di fatto sembra un via libera alla svendita delle terre demaniali. Chi volesse saperne di più può trovare tutto all’indirizzo seguente: http://accessoallaterra.blogspot.it/2014/11/decreto-terre-vive-e-una-vendita-stile.html

Finalmente, volevo anche ricordare le Direttrici volontarie per la buona governanza dell’accesso alla terra, un accordo siglato dai paesi membri della FAO nel 2012 dopo anni di intensa negoziazione Nord-Sud-Est-Ovest. Peccato poi che la parte pratica, dipendente come sempre dal volere dei Donanti, si sia limitata ai paesi del Sud, dando l’impressione che, in fondo, quello che interessasse fosse mettere ordine nei sistemi amministrativi del sud in modo da dar maggiori garanzie ai famosi “investitori” in cerca di opportunità per far soldi. Migliorare i catasti, i sistemi di registrazione delle terre, far funzionare un po’ meglio l’amministrazione fondiaria ma non per promuovere uno sviluppo endogeno locale, solamente per facilitare le pratiche di acquisizione per chi arrivasse da fuori.

Abbiamo fatto una scommessa, e cioè che fosse possibile parlare di queste direttrici anche nel Nord del mondo. Approfittando della disponibilità degli attori laziali, municipio, regione e università agrarie, anche loro attori attivi nel promulgare bandi per facilitare l’accesso alla terra ai giovani, abbiamo provato a testare alcuni dei principi delle direttrici (volontarie, ricordiamolo). Il tutto per far vedere che, volendo, si può parlare di come migliorare la governanza della terra anche nel Nord, dalla Norvegia al Canada, dalla Russia all’Australia. Un piccolo studio fatto in Italia che presenteremo la settimana prossima alla FAO.

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