Qualcosa si muove nel mondo agricolo italiano. Per anni i
giovani sono diventati una bestia rara in campagna, terra d’esodo come molti
altri settori produttivi. Le piccole aziende non ce la facevano più, si
assisteva a una riconcentrazione delle terre a livelli preoccupanti, con porte
chiuse per chi volesse entrarci.
Poi qualcosa ha cominciato a muoversi. Altraeconomia lo
racconta quasi tutti i mesi per cui chi fosse interessato potrebbe sicuramente
trovare maggiori informazioni nella rivista. Da parte mia a parte segnalare i
bandi per giovani agricoltori emessi nelle Langhe, poi a Lucca, nelle Puglie e
poi una serie di altre iniziative che sconfinano nel gran tema del Beni Comuni
che in Italia stiamo finalmente riscoprendo. Anche il governo si muove ma come
spesso succede suscitando più apprensioni che commenti positivi. Il decreto
Terre Vive emanato alcuni mesi fa di fatto sembra un via libera alla svendita
delle terre demaniali. Chi volesse saperne di più può trovare tutto all’indirizzo
seguente: http://accessoallaterra.blogspot.it/2014/11/decreto-terre-vive-e-una-vendita-stile.html
Finalmente, volevo anche ricordare le Direttrici volontarie
per la buona governanza dell’accesso alla terra, un accordo siglato dai paesi
membri della FAO nel 2012 dopo anni di intensa negoziazione Nord-Sud-Est-Ovest.
Peccato poi che la parte pratica, dipendente come sempre dal volere dei
Donanti, si sia limitata ai paesi del Sud, dando l’impressione che, in fondo,
quello che interessasse fosse mettere ordine nei sistemi amministrativi del sud
in modo da dar maggiori garanzie ai famosi “investitori” in cerca di
opportunità per far soldi. Migliorare i catasti, i sistemi di registrazione
delle terre, far funzionare un po’ meglio l’amministrazione fondiaria ma non
per promuovere uno sviluppo endogeno locale, solamente per facilitare le
pratiche di acquisizione per chi arrivasse da fuori.
Abbiamo fatto una scommessa, e cioè che fosse possibile
parlare di queste direttrici anche nel Nord del mondo. Approfittando della
disponibilità degli attori laziali, municipio, regione e università agrarie,
anche loro attori attivi nel promulgare bandi per facilitare l’accesso alla
terra ai giovani, abbiamo provato a testare alcuni dei principi delle
direttrici (volontarie, ricordiamolo). Il tutto per far vedere che, volendo, si
può parlare di come migliorare la governanza della terra anche nel Nord, dalla
Norvegia al Canada, dalla Russia all’Australia. Un piccolo studio fatto in
Italia che presenteremo la settimana prossima alla FAO.
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