lunedì 5 dicembre 2011
Paraguay: i primi passi della tartaruga
Oggi siamo stati tutto il giorno a Coronel Oviedo in un seminario organizzato dal ministero, per parlare assieme a varie organizzazioni contadine sullo stato di avanzamento delle azioni del governo, fare il punto con loro e discutere eventuali suggerimenti di priorità per il prossimo anno.
Si tratta di un esercizio di "ciudadania activa" al quale non erano abituati in Paraguay precedente. La politica prima si faceva come a Napoli ai temi di Lauro, promesse, piccoli regali, condizionamenti, tutto assieme in una confusione di ruoli e doveri dove chi tirava le fila erano ovviamente sempre gli stessi: militari, grandi famiglie e poche imprese. Sulla questione terra, che è centrale nel ritrovamento delle proprie radici storiche, non c'era ovviamente spazio per organizzazioni contadine o cose del genere. Solo verso la fine del regime incominciarono a crearsi spazi ma, come vediamo anche noi dopo 3 anni e mezzo che accompagnamo questo governo, i cambiamenti culturali necessitano di tempi adeguati.
Non dico lunghi, perchè questo implica un giudizio di valore che non spetta a me portare. Ma sicuramente tempi che vanno al di la di uno o due anni.
Per questo questi esercizi cittadini, di parlare ed ascoltare, di criticare ma in uno spirito di esercitarsi al dialogo, hanno un'importanza che sembra poca o nulla nell'immediato, ma che invece risulteranno beneficiosi nel medio lungo periodo. Imparare l'esercizio dei diritti di cittadinanza, capire che la relazione del cittadino allo Stato non è solo subordinazione, ma che bisogna crescere nel rispetto di diritti e doveri è fondamentale per ricostruire un Paraguay diverso.
Sarebbe la cosa ideale che anche i settori che più hanno contribuito allo svilimento istituzionale, i grandi allevatori latifondisti nonchè i settori impresariali comunemente raggruppatio sotto il comun denominatore della soia (e quindi sojeros), sentissero il bisogno di contribuire, pur nelle diversità di idee e progetti, a rimettere in piedi quelle istituzioni che hanno contribuito ad abbattere. Ne avrebbero il dovere nonchè l'interesse. Il Paraguay, come altri paesi, esce da un terremoto durato sessantun anni. Ricrearlo dal nulla lasciato dal regime precedente, per non dire dal sottozero dove si trova, servono energie, passioni, cittadini attivi... noi proviamo ad aiutarli, qui come altrove, e invitiamo anche gli altri a tirarsi su le maniche.
Nel giardino avanzava, lenta ma (abbastanza) sicurta, una tartaruga, che speriamo sia il simbolo del nostro cammino attuale: una corazza solida, un passo lento per cercare la strada più adeguata ... ma un passo dietro l'altro. Poi tutti pensano che in una gara di velocità fra lei e una lepre vianca la lepre, ma a volte non succede proprio così...
Nella foto una pausa con Valter e Tomas Palau per fare il punto fra di noi.
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