lunedì 27 agosto 2012
Tecumseh, Tenskatawa: i primi leaders indiani a difendere la proprietá comunale delle terre
Visto su ARTE un bel documentario (Terres Indiennes) sulla storia di questi eroi sconosciuti. Trascrivo da Wiki:
"Tecumseh, anche trascritto come Tecumtha or Tekamthi[2] (Stella Cadente o Cometa Fiammeggiante, oppure , secondo altri, Puma che balza o Puma in agguato[3]; ca. 1768 – 5 ottobre 1813), appartenente alla tribù degli Shawnee, è considerato come il più grande statista della storia dei nativi americani.
Tecumseh si pose a capo di un'ampia confederazione di tribù che si oppose agli Stati Uniti durante quella che fu chiamata la Guerra di Tecumseh e poi durante la guerra anglo-americana del 1812. Egli era cresciuto nel Territorio dell'Ohio nel periodo della guerra di indipendenza americana e di quella detta comunemente di Piccola Tartaruga, nel corso delle quali egli si trovò costantemente esposto ai combattimenti.[4]
Suo fratello Tenskwatawa fu un leader religioso che sosteneva il ritorno allo stile di vita ancestrale delle tribù e, attorno alla sua predicazione, si creò un largo seguito ed una vera e propria confederazione, che prese la guida del conflitto con i coloni sulla frontiera. Dopo un primo periodo di frizioni, la confederazione spostò la propria sede verso l'interno del territorio, fissandola, nel 1808, nell'attuale Indiana, sul fiume Tippecanoe, in quella che fu chiamata la Città del Profeta. Tecumseh affrontò quindi il governatore del Territorio dell'Indiana, William Henry Harrison, richiedendo con forza l'annullamento dei recenti trattati di acquisto di territori indiani, e si mise poi in viaggio per le regioni del sud nel tentativo di ottenere l'adesione al movimento anche da parte delle grandi tribù che vi abitavano".
La difesa delle terre che venivano sottratte con metodo, pezzo a pezzo, via un processo che abbiamo sotto gli occhi anche oggi, dato che continua con le modalitá moderne del land grabbing. Il primo passo era di mettere pressione sulle popolazioni locali, via i primi insediamenti dei bianchi in terre indiane. Quando nascevano i conflitti, inevitabili, dato il non rispetto dei coloni verso le terre degli altri, arrivavano i militari che, con le buone o le cattive sistemavano tutto, obbligando a firmare un trattato di pace. IL passaggio da regole non scritte a regole scritte diventava cosí il passaggio numero uno per la grande fregatura. I sistemi consuetudinari si sono sempre mostrati ricchi, complessi e sufficientemente chiari per risolvere i problemi fra gli aventi diritto. Il passaggio al diritto positivo (scritto da noi e non da loro), permetteva sempre dei sotterfugi tali per cui ogni volta che si andava a finire davanti a un tribunale, i bianchi vincevano sempre. Tecumseh e suo fratello avevano capito che, divisi, non avrebbero mai potuto vincere contro i nuovi Stati Uniti, per cui si ersero a condottieri in nome delle tribú indiane unite e in nome di una superiore proprietá collettiva. Persero e morirono, ma il loro esempio é ancora ben presente nelle lotte di oggi. La legalizzazione prima (nuove leggi sulle terre, moderne e occidentali), poi la promozione dello "sviluppo" attraverso i nuovi coloni, privati o statali, con lo stesso risultato: in nome di un benessere superiore, gli aventi diritto devono farsi da parte.. e questo finché anche in Africa non arriverá un Tecumseh....
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