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domenica 17 dicembre 2017

La corsa verso l’inevitabile



L’estrema destra è tornata al potere in Austria. Aggiungendosi così agli ungheresi, polacchi e quant’altro cerchi risposte nazionaliste ai problemi posti dalla globalizzazione.

L’ignoranza dominante e l’insipienza di quelle forze politiche che furono di sinistra apre autostrade in cui possono infilarsi tutti quei movimenti e partiti il cui denominatore comune è, per l’appunto, l’ignoranza e la paura.

Che queste forze, una volta arrivate al governo, riescano a dare risposte ai problemi attuali, è come credere a Babbo Natale sposato con la Befana. Non possono averne, per la semplice ragione che sono figli (economici) di quella classe sociale (che conta) che ha spinto per la globalizzazione, per la riduzione dello stato (meno tasse, senza ricordare però che questo significa meno servizi per cui abbandono delle aree e dei temi meno centrali). Hanno alle loro spalle le forze economiche liberali e la finanza nazionale e internazionale. La loro matrice è, che gli piaccia o meno, a favore della globalizzazione, quella stessa che distrugge lavoro, che concentra ricchezze in poche mani e che spande miseria e povertà dappertutto, con ovvie preferenze per le zone del sud del mondo più sfigato. Poi prendono i voti da una classe sociale mista, basso proletariato e classe media in difficoltà paurosi degli effetti di quei fenomeni che chi comanda nei loro partiti sta proponendo come soluzione alle difficoltà attuali. Il limite di queste forze è che, nella confusione attuale, possono arrivare al potere, anche da noi, ma poi non possono fare nulla perché chi li sta teleguidando, non glielo permette (sempre e quando fossero capaci di pensarle, il che è tutto da dimostrare).

Forze politiche che riecheggiano i tristi anni trenta, ma con una differenza non da poco - tolta di mezzo qualsiasi remora filosofica: in quel periodo il lavoro era centrale, per cui accaparrarsi mano d’opera a buon mercato, magari anche schiava, serviva a mandare avanti la baracca a casa propria. Ecco quindi le destre propense a tutte le avventure militari, noi in primis col nostro impero da barzelletta, poi i tedeschi e tanti altri. Si andava alla conquista perché bisognava prendersi le materie prime (cosa che poi abbiamo imparato a fare con mezzi più “dolci”) e per prenderci la mano d’opera locale. Quello era il disegno della “grandeur” fascista e nazista: sottomettere gli altri per pagare il conto del nostro viver bene.

Adesso funziona esattamente al contrario. Le destre vanno al potere contro gli altri. Ne hanno paura e sono coscienti che non serve a nulla prendere la loro mano d’opera, anche a bassissimo costo, perché il lavoro lo sta distruggendo quel modello capitalistico finanziario che i loro controllori stanno imponendo. Quindi vanno al potere per non fare nulla. Pensare di ricacciare a casa gli immigranti (senza ricordare che noi italiani siamo adesso netti esportatori di mano d’opera - qualificata - rispetto a quella che entra in casa) vuol dire non capire che il meccanismo che crea quella mano d’opera a basso costo, gli immigrati, è quello stesso che sta alla base del loro successo. Se cominciassero a criticare alle radici il modello capitalista-finanziario, primo non avrebbero soldi per le loro campagne elettorali, ma poi verrebbero tacciati di pericolosi comunisti, quindi sarebbero cacciati dai loro stessi partiti.

Lo scopo ultimo è prendere il potere, non fare qualcosa di utile per i cittadini e l’umanità. Tutte le previsioni serie danno il fenomeno delle migrazioni in netto aumento negli anni a venire. Banalità, ovvietà, dato che nessuno osa criticare il sistema economico che ci sta dietro. Magari uno penserebbe che la sinistra si faccia carico di questa critica, poi però legge cosa scrivono e cosa dicono i loro leader, e allora capisce che i dadi sono gettati. Vincerà la destra, come ha vinto in Austria e come è giusto che sia. Abbiamo lasciato Berlusconi risettare il mentale degli taliani, partendo dai giovanissimi, oltre trenta anni fa: pian piano sono diventati adulti, e stupidi, per cui hanno ripagato il loro benefattore votandolo. I più paurosi sono andati alla Liga-Lega e i nostalgici con i vari nipotini di Benito. 

Che vinca il peggiore, tanto non cambierà nulla, perché chi tira le file sta a livelli ben superiori e per loro non conta nulla che ci sia Renzi, Berlusconi o Grillo al potere. Nessuno di questi contesta seriamente il modello, quindi è tempo perso seguire le loro chiacchiere.


Fra poco sarà ora di rispolverare i vecchi campi di concentramento per parcheggiare gli immigrati clandestini. Troppo cari da rimandare indietro, difficile ammazzarli tutti in mare - anche se si fanno progressi in quel campo, come insegna la nostra Marina Militare, la soluzione che verrà proposta sarà il parcheggio. Abbiamo già visto che la mite Australia ci ha provato, ma le critiche sono enormi a livello mondiale. Ci proveranno lo stesso perché non sanno cosa fare. Non hanno uno straccio di idea sul come “svilupparli a casa loro”, slogan che andava ripetendo il vecchio Bossi, (a dire il vero nemmeno l’Unione Europea ha una mezza idea su questo), per cui ci aspettano tempi duri, come cantava anni fa il giovane Cristiano de Andrè.

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