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lunedì 30 aprile 2018

Commenti di un vecchio amico al post sull'affaire Moro

Dato che i commenti di Massimo erano troppo lunghi per inserirli alla fine del post relativo all'affaire Moro, li trascrivo qui di seguito col suo permesso. Chi volesse riandare al post in questione ecco qui l'indirizzo seguito dal titolo

https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=6748458423532949252#editor/target=post;postID=1991103006282909553;onPublishedMenu=allposts;onClosedMenu=allposts;postNum=35;src=postname

16 marzo 1978, Istituto per geometri Antonio Canova, Vicenza

Caro Paolo, 
devo dire che hai veramente una memoria straordinaria. I fatti di cui narri, non li ricordavo più. Non mi ricordavo della convocazione del Preside e della richiesta di assemblea, anzi, mi ricordo dell'assemblea ma non come si svolse, chi intervenì e se ci fossero interventi da parte dei professori.
Mi ricordo benissimo invece i fatti esterni alla scuola, di come tra i "compagnotti" la cosa fu presa con sbigottimento da parte di alcuni, altri invece con mezzi sorrisini che denotavano una qualche compiacenza.
A quel tempo ero iscritto alla FGCI (giovani comunisti) e la fede nel Partito era assoluta o così almeno si riteneva, in realtà non tutti approvavano la linea della fermezza. Sembrava infatti che si volesse difendere ad ogni costo l'accordo tra DC e PCI per andare al governo. Mi sembrava insomma che per entrare nella stanza dei bottoni si dovesse sacrificare l'uomo che era l'artefice di quell'accordo. Cosa per me inconcepibile!
Dall'altra parte il tentativo di trattativa portata avanti dal PSI e da Marco Boato, che a me sembrava più ragionevole, fu cassata quasi come un tradimento della nazione.
Ma tant'è, il Compromesso Storico fu praticamente abortito e a tutti fu fatto credere che fu quello il vero obiettivo delle BR.
Nel frattempo in Italia non si contavano i movimenti di tutti i tipi che nascevano nelle varie città. 
Mi ricordo che nel '77 andai a Modena alla festa nazionale dell'Unità ad ascoltare Berlinguer, fu il famoso discorso sugli"untorelli" che avevano messo a ferro e fuoco Bologna e si preparavano alla grande assemblea che doveva far nascere il "Movimento". Tornando a casa in autostop mi fermai proprio in quella città. Fui letteralmente  travolto da qull'aria di libertà, di trasgressione e insieme di impegno politico che trovavi ad ogni angolo di strada, nelle osterie allora fumose e piene di musica e di canzoni che parlavano di lotta e ribellione. Il Movimento non naqque mai e si disperse in mille rivoli e prese mille forme. La mia giovinezza e spensieratezza mi avvicinò agli Indiani Metropolitani, esperienza che mi permise di affrontare le mie sucessive esperienze politiche con il giusto distacco e con una buona dose di sana ironia.C'era una canzone che faceva da Manifesto: "Ho visto degli zingheri felici" del grande Claudio Lolli, ti consiglio di riascoltarla. Il tarlo però aveva cominciato a rodere, ci mise qualche anno ma alla fine fece il suo dovere e mi allontanai dalla Grande Madre Chiesa (il PCI) e mi trovai ad essere uno dei fondatori di Democrazia Prolotaria a Vicenza.
Tornando ai giorni del rapimento mi ricordo che lo vissi con molto fastidio, certo non mi sfuggiva la gravità del fatto, anzi, ma lo sentivo come un fatto distante dalla mia vita, come fosse un gioco fatto di burattini e grandi burattinai che combattevano una battaglia oscura e a me estranea.
Hai ragione a dire che non sapremo mai come si svolsero realmente i fatti. Parlando anni dopo con persone che pur non essendo coinvolte ma erano comunque contigue alla sinistra "eversiva", ho ricavato l'impressione che nemmeno loro sapessero ciò che stava realmente accadendo. Credo che sia plausibile il coinvolgimento di "servizi" non solo stranieri ma anche nostrani. In fondo la differenza di trattamento tra chi ha realmente assassinato uomini delle forze dell'ordine, giudici, giornalisti, operai, politici e chi si trova ancora in prigione sottoposto al "41 bis" senza aver provato la partecipazione a fatti di sangue mi fa pensare ad un trattamento di favore in cambio di un silenzio assoluto su fatti altrimenti scomodi o adirittura eversivi.
Sui giorni attuali: nulla da dire salvo maledire la sinistra italiana che non trova modo di unirsi e di litigare su tutte le virgole che si trova davanti! Per questo ho aderito a questo nuovo progetto nato da dei matti di Napoli che come tutti i pazzi di questo mondo credono di riunire tutti i movimenti sotto un'unica bandiera quella di Potere al Popolo. Ma in fondo, mezzo matto lo sono anchio.
A presto Paolo spero di offrirti quel caffè che ancora avanzi da quella vecchia scommessa.

Massimo Schiavotto

Nota a Margine: 
1) non ho l'account google per poterti scrivere direttamente sul Blog, ma se vuoi aggiungere quanto scritto nei commenti, mi farebbe piacere.
2) Se può interessarti, assieme a due amici ho curato il sito di documentazione storica di DP www/democraziaproletaria.it 
3) Claudio Lolli oltre aver scritto "Ho visto anche degli zingheri felici", ha srittoanche "Disoccupate le stradedai sogni". Credo che il secondo risponda molto di più ai miei stati d'animo diquegli anni.

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