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giovedì 27 maggio 2010

Si nasce e si muore






La notizia mi arriva quando sono per strada per andare a un incontro sui diritti al cibo e diritti alla terra organizzato dall’Università di Ferrara assieme ad altri Atenei. Muore un collega. Lascia una moglie e due figlie. Tristezza, soprattutto compassione umana per questo evento imponderabile che così come ha preso lui oggi potrebbe prendere un altro domani.



Date le cause del decesso, crisi cardiaca, la mente va immediatamente all’estate di 6 anni fa quando un brutale arresto cardiaco si portó via in un attimo colui che piú ho sentito vicino a me, quasi un fratello (Fritz, quello alto nella foto). Credevamo tutti e due che valesse la pena lottare dall’interno di queste organizzazioni per cambiarle in meglio, portarle piú vicine ai bisogni di quei poveri che costituiscono l’essenza stessa del nostro esistere. Senza essere rivoluzionari, per anni provammo a stimolare una partecipazione reale, al di lá delle solite chiacchiere; far si che i governi accettassero di scendere a patti anche con i movimenti sociali su questioni cruciali come l’accesso alle risorse naturali, terra e acqua. Ma anche cercare di farlo capire ai nostri capi, l’importanza del dialogo, della modestia e dell’esempio.

Si nasce e si muore, e lasciamo, a volte poche tracce. Quella volta toccò a Fritz. E in un attimo il suo lascito di lotta, di voglia di fare, fu dimenticato: borrón y cruenta nueva si dice in spagnolo, e quello successe. Morto per nulla mi dissi.

Ma non fu così. Fritz è morto per una lotta che NOI continuiamo, sperando che un giorno i nostri nipoti riusciranno a vedere un mondo migliore. Mi hanno soprannominato “Nokia”, dallo slogan: Connecting people, perché cerco di mettere assieme persone; stimolare iniziative dal basso, portare i movimenti sociali a dialogare, via (e con) la FAO sulle questione delle terre. Terra è potere, ed è quindi materia sensibile. Ho giá pagato per questo e sono pronto a continuare a pagare, perché so che questo esempio serve a chi vorrá continuare a lottare.

Poi c’ è chi lotta da un’ altra parte, potere e potere, esattamente quello che a noi non è mai interessato.

Si nasce e si muore: quello che mettiamo in mezzo a questi due estremi lo decidiamo noi: è la nostra scelta di vita che riempiamo (o no) con VALORI, CON L’ESEMPIO e con il CONDIVIDERE le strade degli altri.

Fritz non é morto invano: sei anni, ma soprattutto SEI ANCORA NEL NOSTRO CUORE.

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