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mercoledì 31 marzo 2010

Iera ora: finalmente ze rivá Zoro-Zaja a risolvere tute lè tribolassion ke gavemo

Mutatis mutandis: ghe pensa lú (come dizeva que’altro da Arcore). Desso gavemo anca noialtri el Zoro-Zaja ke ne fará stare mejo tuti quanti. Tuti? No, speta natimo, tuti no. Quei altri no, perché i deve ndar via, prioritá ai veneti, come dise Le Pen in Francia parlando de la “preferensa nassionale”.

Me ricordo quando ndavo scola dai geometri, quanti foresti che vegneva zo Vicensa: da Altavila, Montecio, Creaso e adiritura da Arzignan e Valdagno. Da chealtra parte, verso Vicensa est, (in cao al mondo) i vegneva da Marsan, Marostega e anca da Basan. Adiritura teroni gavevimo scola nostra, da Noventa Vicentina (non ghe iero mai stá in vita mia, massa distante, ció). Con sti acenti strani ke per capirli bisognava proprio ndar scola (va bé, diré voialtri, ghe ierimo zá a scola …) Insoma, basta, tuti casa sua, pelandroni boni da gnente e capeoni. Desso i capeoni non i se vede piú in giro, tuti pe’á semo.. ma insomma se dize per dire, sti foresti iera tuti pelandroni, i ne fregava el lavoro, ma deso ghe pensa lú, Zoro-Zaja.

Fin l’altro ieri el fazea el ministro qua a roma (ladrona, ovviamente) e per questo me par giusto ricordare alcune delle frasi celebri ke go trová su internet (ke non ze parente del cabernet.. stemo tenti):

(i) Sono grato a McDonald’s che si è prestata a questa grande operazione culturale … Questo nuovo panino ha grandi ambizioni, a partire da quello di movimentare mille tonnellate di nostri prodotti in un mese per un controvalore di 3,5 miliardi di euro (parlando del famoso panin mcitaly ke dovería rilanciare la agricoltura italiana.. skei per tuti secondo el ministro e in piú el parla de cultura… )

(ii) Zaia ha invitato oggi gli italiani a bere esclusivamente lo spumante italiano e non lo champagne francese che ha definito "una porcheria". (beh magari a mi ke so sposá con a francese sto complimento qua me toca personalmente; comunque con tuta la pasión per el prosecco, resto de l’idea che dovemo ancor far strada prima de rivare ai livei del campagne)

(iii) Bravo il Sindaco di Lucca a vietare il kebab. Kisá, magari non podea digerirlo….

(iv)La Lega (Zaia) esorta la Rai a mandare in onda le fiction di grande ascolto in dialetto con i sottotitoli, oppure per chi ha la televisione in digitale, di aggiungere al canale audio anche la versione dialettale. El problema ze de decidere quae dialetto metere: quelo de Vicensa ovest ke riva fin Altavila o queo de Vicensa est ke riva fin a Monticeo conte otto? Mi ghe domandaría a Roberto Bagio kel ze un esperto, dopo peró dovemo vedere con quei de vicenza nord, per non parlare dei cimbri del Asiago… insoma fra sento ani saremo ancora qua a discutere – orco can, me dismentegavo dei veneti all’estero, quei in brasie i parla n’antro dialetto, diverso da queo dei veneti in argentina.. sacranon.. come faremo?

(v)I silenzi di Zaia (questo el vien dal giornale Manifesto): “Esprimo totale solidarietà al ministro degli Interni Roberto Maroni che sta gestendo con grande fermezza una situazione di enorme pericolosità sociale. Chiediamo conto, a quanti stanno in queste ore dileggiando il ministro degli Interni, di una qualche proposta concreta che non sia quella di restituire al nostro Paese la sovranità territoriale, per cui è lo Stato a decidere chi entra e chi non, chi deve essere espulso e chi non. La cittadinanza prima di tutto”. Non sono le parole di un qualsiasi esponente della coalizione di governo dopo i fatti di Rosarno. Ma le parole del ministro che più di tutti dovrebbe dire qualcosa di concreto sulla rivolta dei braccianti in Calabria: Luca Zaia, ministro dell’Agricoltura, leghista della prima ora. Da Zaia ci saremmo aspettati qualcosa di più. Fosse anche un invito a “restituire i campi agli italiani”. Sarebbe stato coerente, e finalmente avremmo capito quale proposta la Lega avanza per risolvere la situazione insostenibile delle campagne. Dove, da venti anni, la raccolta di frutta e verdura è garantita dagli immigrati. Che però sono quasi sempre clandestini. E quando un permesso di soggiorno ce l’hanno non trovano il modo di avere un contratto regolare. Perché nelle campagne funziona così, e non soltanto in quelle del sud ma anche in quelle del nord. E cosa ha da dire, apparte ribadire “la cittadinanza prima di tutto”, il ministro sul controllo che le mafie operano sull’agricoltura? Forse, Zaia non lo sa.

(vi)«Se vinco le regionali inserirò le radici cristiane nello statuto»
(vii) Ci riteniamo gli avamposti nella trincea della Chiesa. Potremmo dire di essere i nuovi crociati". Ad affermarlo il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, oggi a margine del Meeting di Rimini e rispondendo cosi' a chi gli domandava del rapporto Lega e Chiesa in conseguenza delle recenti polemiche.
(viii) Ora di religione cattolica obbligatoria per tutti gli studenti islamici: la proposta è del ministro dell’Agricoltura, il leghista Luca Zaia

Ecolo qua, se non altro deso savemo ke se non semo morti democristiani (come dizevimo na volta, con Zoro-Zaja in región moriremo cristiani

Tosi tosi, veo go sempre dito: ndemo guaivi....

2 commenti:

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  2. tute cose giuste ma purtropo i foresti de noventa e de creasso i lo ghà votà tuti

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