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mercoledì 3 marzo 2010

OGM in agricoltura: un'occasione perduta

Ecco cosa trovo nelle notizie di oggi: Il Vaticano: "Positivo l'uso degli Ogm per combattere la fame nel mondo"
Città del Vaticano, 2 mar. (Adnkronos) - Una chiara apertura all’agricoltura transgenica, cioè agli ogm, è venuta dal Vaticano in queste ore per voce del Cancelliere della Pontificia accademia per le scienze, mons. Marcelo Sanchez Sorondo. Mons. Sanchez infatti partecipa a un vertice sui problemi dell’economia nella globalizzazione che si sta svolgendo a Cuba alla presenza di più di mille studiosi provenienti da ogni parte del mondo, rappresentanti di Ong e di organismi internazionali.

Un' occasione perduta dalla Chiesa di pensare prima di parlare. Dare un giudizio positivo sugli OGM per la lotta alla fame del mondo è proprio il sintomo che qualcosa non gira per il verso giusto dentro le mura vaticane.
Mettiamola così: è come entrassero a casa vostra, a prendervi delle opere d'arte che avete fatto con le vostre mani e a cui giustamente tenete molto, al di là del veniale valore di mercato; ve le rubano, chiedono ad un artista di metterci un "tocco" proprio e poi farle registrare pubblicamente come opere di chi le ha rubate, con l'argomento che, grazie al tocco dell'artista, sono cose diverse.
Non entro nemmeno a parlare della loro tossicità, ma semplicemente che questi qua rubano il materiale genetico nei paesi originari, a cui non riconoscono nessun indennizzo, e poi brevettano queste varietà sciagurate il cui unico scopo, cosa che molti dimenticano, non è di produrre di più, ma di sopportare dosi maggiori di prodotti chimici (che casualmente sono prodotte dalle stesse multinazionali che ti vendono le varietà OGM). Così con lo specchietto delle varietà OGM, che una volta sottoscritte per contratto sei obbligato a comprare ogni anno, in realtà ti metti nelle mani dei chimici che ti infesteranno te, i tuoi campi, la tua famiglia e chi mangerà quei prodotti.

Bisogna essere ubriachi per dire quello che Monsignore ha detto, e siccome non è certo il caso di Monsignore, devo pensare alla malafede, perchè qui non si tratta di ignoranza ne, immagino, di esser al soldo di quelle compagnie.

La scelta futura di far entrare o no questi prodotti, ricordatevelo quando fate la spesa, è come scegliere di mettere la volpe a guardia del pollaio. Una volta entrata (la volpe) non esce finchè non ha finito...

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