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venerdì 10 novembre 2017

Buone notizie dall’Oltralpe: il pifferaio continua a incantare i fessi



Se per caso siete soci di una delle grandi imprese che lavorano in Francia, tranquilli: il Senato (a maggioranza macroniana) ha appena rigettato la sovrattassa addizionale che doveva portare in cassa 10 miliardi di eurini… che ovviamente qualcun altro dovrà pagare, indovinate chi?

Nucleare: al momento delle campagne elettorali, tutti son bravi a promettere. Macron, volendo a tutti i costi portare al governo un nome importante dell’ecologia francese, quel Nicolas Hulot venerato come madre Teresa di Calcutta per i grandi rifiuti che aveva opposto a tutte le proposte che nell’arco di un paio di decenni gli erano state fatte, insomma il candidato Macron aveva promesso che entro il 2025 la parte del nucleare nella produzione di elettricità sarebbe sceso a 50% (dall’attuale 75 e oltre).  Bella promessa, e Hulot ha accettato di entrare e cauzionare questo governo di finanzieri di destra facendo il pupazzetto all’ecologia e, ridete ridete, alla transizione ecologica.

Il problemino è che questo obiettivo è stato poi trasformato in una legge della Repubblica, per cui adesso non si tratta solo di rimangiarsi le promesse ma anche di disattendere una legge votata e approvata. Un bel rospo da mandar giù per Hulot e un respiro di sollievo per il complesso industrial-finanziario che sta dietro al mondo del nucleare, quello che produce debiti a non finire. 

A questo proposito basta leggere un giornale di destra come Le Figaro: http://www.lefigaro.fr/societes/2016/03/07/20005-20160307ARTFIG00140-ces-3-dossiers-brulants-qui-coutent-cher-a-edf-et-areva.php L’EDF (l’ENEL francese, proprietaria delle centrali) stima che i lavori di ammodernamento delle centrali attualmente in uso in Francia costeranno circa 50 miliardi di euro e questo per permettere di allungarne la vita economica. Problemino: la Corte dei conti ha rifatto … i conti … e le sue stime sono esattamente il doppio, 100 miliardi. Occhio, che con questi soldi, da pagare con le tasse (ma non le grandi imprese, vedi sopra9, saranno solo per mantenerle in vita; lo smantellamento futuro non osano nemmeno cifrarlo. Forza Hulot!

Vabbè, per fortuna che c’è il dossier sul glifosato che può permettergli di fare bella figura. Inizialmente a Bruxelles volevano rinnovare il permesso, in scadenza, per altri 10-15 anni. Le proteste di vari paesi, fra cui l’Italia, hanno riaperto i giochi. Grazie anche alle pressioni del Parlamento europeo che ha votato per una interdizione totale entro cinque anni, le negoziazioni si sono riaperte. A questo punto la Commissione ha iniziato di nuovo a discutere ma senza arrivare a una conclusione. La Francia, proprio in questi giorni, vedi la figuraccia di Hulot sul nucleare, sta cercando di ridurre il periodo di ultimo rinnovo a soli 3 anni. Se ce la fa, Hulot potrà far dimenticare l’altra enorme figuraccia. Se invece dovesse perdere anche questa battaglia, diventerà molto difficile per lui restare seduto a fare il pupazzetto di Macron.


Dedicato a tutti quelli che hanno votato il magico Macron convinti che sia questa la strada del futuro. E dedicato anche a quei politici e giornalisti italiani che un giorno sì e l’altro pure, lo indicano come l’esempio da seguire. Il pifferaio magico sta facendo un buon servizio alla finanza, e tutti dietro, incantati dal suo suono.

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