Nel casino attuale, ci sono alcune domande che per ragioni misteriose i giornalisti (italiani e francesi, i due paesi che seguo) non pongono:
1. Da giorni il presidente Ucraino chiede di accelerare il tramite per l’entrata nella UE (questo prevede una tappa di avvicinamento, per cui non è che domani mattina i 27 decidano di farla entrare, ma sarebbe comunque un segnale importante, diverso dal tema scottante di cui abbiamo già parlato, della domanda di adesione alla Nato). Perché nessuno chiede conto di questo silenzio?
2. Perché non viene chiesto, ai politici e ai religiosi, sia a Roma che a Mosca, cosa ne pensi la Chiesa ortodossa e il suo capo indiscusso, il patriarca Cirillo, col quale papa Francesco si era incontrato a Cuba nel 2016, e col quale firmò una dichiarazione nella quale, al punto 11, è scritto: “Ci rivolgiamo, con un fervido appello, a tutte le parti che possono essere coinvolte nei conflitti perché mostrino buona volontà e siedano al tavolo dei negoziati.” E’ sperabile che da parte vaticana ci si stia muovendo sottotraccia, ma sarebbe un’informazione utile per l’opinione pubblica sapere qual è il pensiero di Cirillo, dato che Putin ha bisogno di lui come alleato strategico. Un posizionamento contrario a questa guerra, in linea con quanto firmato nel 2016 con papa Francesco, potrebbe scuotere l’albero che regge il dittatore russo.
3. Perché nessuno chiede conto del perché non sia richiesta alla Corte Penale Internazionale di aprire un’azione contro Putin in base ai crimini commessi e che sono sotto gli occhi di tutti? Penso non solo genericamente ai crimini di guerra, che magari uno può dire: aspettiamo la fine poi vedremo, ma in particolare al crimine di aggressione (art. 5 par. 1 dello Statuto di Roma). Non che io abbia una fiducia eccessiva nella CPI, ma sarebbe anche questo un segnale utile da mandare.
4. Perché nel pacchetto di persone, società e banche russe sanzionate in questi giorni non vengono inclusi i nomi di Putin e del suo ministro degli esteri Lavrov?
5. Last, but not least, non riesco a capire se lo spazio aereo europeo (ed americano) sia stato chiuso ai voli russi, questione forse futile, ma anche questo amerei sentirlo chiedere dai tanti giornalisti che seguono la guerra.
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