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giovedì 17 marzo 2011

Darfur: Lesson n. 1

Mai andare nel Darfur senza autorizzazione. Ti rimandano a casa. In sintesi ecco quello che è successo. Spero nei prossimi giorni capire cosa sia successo, se si sia trattato di un eccesso di zelo del governo, regole nuove promosse da funzionari appena reclutati o permessi non richiesti dalla mia organizzazione. Il risultato è che ho fatto un lungo giro in aereo da Khartoum a Niala, El Geneina, El Fasher e.. ritorno.
Cominciamo però dall'inizio: partiti da Khartoum,la prima immagine è un vento rosso di sabbia che ti avvolge appena arrivi a Niala, capoluogo del sud Darfur. Non siamo neanche scesi dall'aereo, e dopo 10 minuti via di nuovo per El Geneina, al confine del Ciad. La zona più rognosa in termini di violenze e banditismo. Un po' tutto il Darfur soffre di questo, ma la vicinanza al confine rende le cose ancor più complicate.
La mia consulente mi racconta le cose senttie dai vecchi: prima di questo conflitto i vari gruppi etnici stavano bene assieme, risolvevano tranquillamente le loro dispute e il clima era abbastanza tranquillo (anche se conflitti per l'acqua, in una zona dove scarseggia, ci sono da sempre). Ma il conflitto e le manipolazioni politiche hanno creato un clima di suspicione fra i vari gruppi; il gran numero di armi messe in circolazione ha così contribuito al resto. Sparare è il sistema più rapido per porre fine aun conflitto. Risultato: popolazioni intere nei campi di rifugiati, istituzionio deboli sia quelle statali che quelle tradizionali che in questo modo perdono il polso della situazione e no riescono a farsi rispettare, o sempre più difficilmente.
In questo contesto entriamo noi: non a portar cibo ma a cercare ri ricrear fiducia e un senso comunitario. Processi lunghi, con difficoltà di capirli anche da parte dei managers del progetto e tutto perchè si propone un modo diverso di lavorare, più vicino alla gente e meno intrusivo.
Modestia, pazienza e, in una parola "go-slow" approach.
A El Fasher dovevamo fare un training sulla risoluzione di conflitti ma, dopo due ore di attesa senza risolvere il problema, mi hanno rimandato indietro. E così avrò fatto la visita più breve che si ricordi in queste terre argillose, ricche di torrenti secchissimi in questa stagione, ma implacabili quando piove nell'allagare tutto. Vicino a El Geneina mi parlano di una terra dove coltivano delle arance incredibili, con una piovosità di oltre 1000 mm all'anno. Devo controllare perchè sembra moltissimo, più di quello che piove nel nord Italia. Ma mi avevano detto che queste zone sono terre di contrasti.
Rieccomio a Khartoum, nel traffico tranquillo, con una poresenza femminile maggiore di quanto ti aspetti in un paese che, secondo alcuni specialisti, sarebbe pronto a lanciare una applicazione rigorosissima della charia. Il tema gender è un tema difficile, sia in città che in campagna, e solo adesso, dopo quasi dieci mesi di lavoro cominciamo ad avere accesso alle prime informazioni.
Comunque adesso vado a riposarmi. Prime impressioni sul progetto sono ottime. Para che abbiamo anche delle foto e un video che spero vedere nei prossimi giorni.
PS. Non ho incontrato Mr. What Else... vedremo domani...

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