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venerdì 22 gennaio 2010

Forza Islanda

leggo e mi par giusto condividere questa notizia:

Il presidente islandese ha bloccato un disegno di legge per pagare fino a 3,4 miliardi di sterline a Gran Bretagna e Olanda per i depositanti di IceSave, ammettendo che il sentimento popolare nell’isola è troppo radicato per procedere senza un referendum.

L’iniziativa riapre un’amara disputa e complica fortemente il contratto di prestito islandese con il Fondo Monetario Europeo e ha già portato ad un nuovo declassamento a BB+ da parte dell’agenzia di rating Fitch, che ha definito la decisione “una significativa battuta d’arresto degli sforzi islandesi per riprendere i normali rapporti finanziari con il resto del mondo”.

La legge su Icesave è stata approvata dal parlamento islandese lo scorso anno in una votazione sul filo del rasoio ma una petizione del movimento InDefense ha cambiato il panorama politico. La lobby ha raccolto 56.000 firme – un quarto degli elettori. Il presidente Olafur Ragnar Grimsson ha detto che “la stragrande maggioranza” voleva dare direttamente il proprio parere sulla vicenda, e che non sarebbe stato effettuato alcun pagamento senza il loro benestare.

“Il caposaldo della struttura costituzionale della Repubblica d’Islanda è che il popolo sia il giudice supremo della validità della legge”, ha dichiarato. “In questa fondamentale congiuntura è anche importante sottolineare che la ripresa dell’economia islandese è una questione della massima urgenza”.

La reazione più aspra, e più gravida di conseguenze, è venuta invece da Londra: il ministro per i Servizi finanziari, Paul Myners, ha avvertito che la vittoria dei no al referendum isolerebbe l'Islanda dal sistema finanziario globale. Le sue parole non potranno che suonare come minacce alle orecchie degli islandesi, già adirati con la Gran Bretagna: nei momenti più difficili della crisi, Londra bloccò tutti gli assets di Reykjavik utilizzando la legge antiterrorismo. La petizione raccolta ieri dal presidente, non a caso, è stata un'iniziativa del gruppo «Gli islandesi NON sono terroristi».

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